Zombieland sta a Adventureland come Orgoglio e Pregiudizio e Zombi sta a Orgoglio e Pregiudizio. Se avete problemi a capire le proporzioni, ve la spiego diversamente: cosa mancava ad Adventureland per essere un film memorabile? Un po’ di azione? Un sacco di zombi? Quella testa calda di Woody Harrelson? E allora eccovi servito Zombieland! I due film sono dello stesso anno e condividono lo stesso attore protagonista (Jesse Eisenberg) che interpreta sostanzialmente lo stesso personaggio: uno studente di college timido (si legge sfigato) e inesperto (si legge vergine) che per motivi diversi finisce in un parco di divertimenti.
La pellicola come avrete capito è una commedia in salsa zombi, ma è molto meno sciocca di quanto si potrebbe pensare. Così come Simon Pegg qualche anno prima era riuscito a rileggere con stile l’archetipo dell’invasione zombi nella commedia Shaun of the dead (non so se ce la faccio a scrivere il titolo in italiano… ci provo… L’alba dei morti dementi… dio che fatica), anche Zombieland è un piccolo gioiello di contaminazione del genere. Uno dei paradigmi più frequenti nei film di zombi è quello del road movie: il protagonista è nel punto A, ma da qualche tempo gli ronza in testa l’idea che il punto B sia meglio. E non stiamo parlando di cucina/salotto o bagno/camera da letto, A e B solitamente distano un numero di miglia tale per cui è quasi impossibile che il protagonista arrivi a destinazione con tutte le parti del corpo ancora attaccate al posto giusto. Se durante il tragitto da A a B il protagonista incontra un personaggio diretto verso C, la sua destinazione B cambia in destinazione C tanto più velocemente quanto più il personaggio è attraente. Zombieland è di questa scuola, ma con qualche variazione intelligente e interessante.
Se poi, nel corso del viaggio, incontra personaggi come Bill Murray, Amber Heard e soprattutto Emma Stone, nei panni di Wichita, allora non so voi, ma io spero che l’apocalisse arrivi presto anche da queste parti.