
Senza voler far torto a nessuno (ma no anzi, facciamolo pure ‘sto torto agli altri) Para entrar a vivir è probabilmente l’unico episodio di Peliculas para no dormir che vale davvero il prezzo del biglietto. Il titolo originale è già di suo infinitamente più evocativo rispetto alla sciatteria italiana “Affittasi”, anche se in fondo significa poco più della nostra formula immobiliare “Pronto da abitare”. Qui la faccenda che fa veramente la differenza è che il regista è Jaume Balaguerò, cioè colui che giusto l’anno dopo ha diretto quel piccolo gioiello horror spagnolo che è Rec (e più avanti l’ottimo Mientras Duermes e qualche seguito di Rec). E qualche tratto in comune con Rec questo episodio ce l’ha, in particolare nella visione condominiale e claustrofobica dell’orrore.

Una paura che viene dapprima messa in scena come psicologica, un semplice disagio dei protagonisti alle prese con una situazione assurda e poco comprensibile, quasi da Ai confini della realtà, per poi sfociare in un orrore molto più fisico con un’azione perfettamente e splendidamente confinata all’interno del palazzo. A differenza degli altri momenti più o meno riusciti di Peliculas para no dormir, Para entrar a vivir è un episodio con pochissimi difetti e tanti pregi. Dal punto di vista registico è probabilmente l’eccellenza della serie, ma anche sceneggiatura e recitazione, per quanto stiamo parlando ovviamente di situazioni non proprio da film-verità, sono molto convincenti. Qualcuno sicuramente avrà da obiettare sulla credibilità del villain di turno, in particolare su come riesca a soggiogare praticamente chiunque nonostante il suo fisico non esattamente da Michael Meyers. Ma suvvia, diciamoci la verità, nell’horror di cattivi improbabili c’è solo l’imbarazzo della scelta, infanti assassini, bambole assassine, soldatini assassini, api assassine, macchie d’olio assassine, gelati assassini, non credo valga la pena farsi il sangue amaro per la scelta di Balaguerò (che evidentemente da piccolo è stato traumatizzato dalla vita in condominio).