Ha senso parlare di Peliculas para no dormir, la serie televisiva horror antologica spagnola del 2006 di cui anni fa gente molto più esimia di me ha già parlato? Non credo, no. Ma per non farlo bisognerebbe avere un minimo di buon senso, cosa che in effetti in questo blog manca. C’è poi l’aggravante che la serie non è nemmeno tutto sto gran che, perlomeno non lo sono quattro episodi su sei, il che la potrebbe collocare di diritto tra le cose di cui è meglio non parlare in pubblico. Ma ci sono due attenuanti (ci sono sempre delle attenuanti). Primo è che l’offerta Amazon Prime Video da qualche tempo include 6 Film per non dormire che è appunto la localizzazione italiana di questa serie tv e quindi qualcuno potrebbe anche cadere in tentazione di vederla per la prima volta. Secondo è che i due episodi che si elevano dalla scarsa qualità media sono guarda caso di due registi spagnoli che negli anni successivi hanno dimostrato di saperci veramente fare e quindi meritano la visione.
Una nota prima di iniziare, per quegli ottimisti distratti che all’inizio hanno letto solo “serie horror spagnola”, trascurando subliminalmente la parola “televisiva”. Fino a qualche anno fa, più o meno fino a che non sono arrivate produzioni del calibro di Lost (cioè quando le serie in tv si chiamavano telefilm), la qualità di ciò che passava in televisione non era minimamente paragonabile a ciò che veniva prodotto per il cinema. In Peliculas para no dormir siamo messi così, anzi anche peggio, più che del 2006 sembra qualcosa girato per la TV degli anni ’80-’90, come un Ispettore Derrick per intenderci, con ovviamente qualche eccezione qua e là.
Insomma, ora che vi ho messo nello stato d’animo giusto per guardarla, possiamo cominciare. Tutti gli episodi sono in rigoroso ordine dal più scarso al più meritevole, dicesi anche ascendente.

ADIVINA QUIÉN SOY
Se il disastro avesse un nome, sarebbe questo episodio di Peliculas para no dormir. Che sia una buona idea strizzare l’occhio ai fan dell’horror con una sceneggiatura che giustifica la presenza di nientemeno che Leather Face in persona è tutto da dimostrare. Per quanto mi riguarda, inserire l’ottimo personaggio di un ottimo film in una pellicola imbarazzante, è come appiccicare il sorriso della Gioconda su uno scarabocchio. Scarabocchio è e scarabocchio rimane. E avrete pure qualche maniaco della Gioconda che vorrà solo venire a cercarvi munito di motosega. Il soggetto

LA CULPA
Qui attenzione, perché il regista di La Culpa è Narciso Ibáñez Serrador e cioè il creatore e presentatore di Historias para no dormir, la serie andata in onda sulla TV spagnola tra il 1966 e il 1982 di cui Peliculas para no dormir è il seguito spirituale. Insomma, con tutte le sacrosante proporzioni del caso, è come se fosse l’episodio diretto da Hitchcock nella serie Alfred Hitchcock presenta. Le premesse tutto sommato non sarebbero proprio da buttare, La culpa è una storia di orrore casalingo con una neanche troppo velata

CUENTO DE NAVIDAD
Ok, con questo episodio di Peliculas para no dormir iniziamo a ragionare. Non fatevi strane idee, stiamo sempre parlando di un episodio da guardare se proprio non si ha niente di meglio da fare, fosse anche tagliarsi le unghie, ma tutto sommato qualche sprazzo interessante c’è. A livello puramente estetico va subito detto che Cuento de navidad fa (male) nel 2006 quello che Stranger Things fa (molto bene) dieci anni dopo e cioè mette in scena tutto il mettibile in scena degli anni ’80: i bambini sfigati, le bici da

REGRESO A MOIRA
Ecco, con Regreso a Moira di Mateo Gil si entra nel vivo della seria Peliculas para no dormir. E se ci riesce è soprattutto grazie alla scrittura, perché Gil è prima di tutto uno sceneggiatore (lo è di quasi tutti i film di Amenàbar). Un modo di scrivere la storia, quello con le due linee temporali separate di decine di anni, che cinematograficamente ha tutte le carte in regola per coinvolgere ed emozionare. Niente di veramente originale per carità, si è già visto un po’ in tutte le salse, anche

LA HABITACIÓN DEL NIÑO
E finalmente arriviamo a uno dei pezzi forti di Peliculas para no dormir, non a caso diretto da Álex de la Iglesia, che negli anni successivi dirigerà Balada triste de trompeta e Las brujas de Zugarramurdi. La habitación del niño è lontanissimo dall’essere perfetto, sopratutto a livello di sceneggiatura, ma nella sua parte centrale è sicuramente una delle produzioni meglio riuscite e più spaventose della serie. L’importante è non concentrarsi troppo sul modo di raccontare di De la Iglesia, a volte veramente pressapochista e frettoloso, e degli impresentabili personaggi che

PARA ENTRAR A VIVIR
Senza voler far torto a nessuno (ma no anzi, facciamolo pure ‘sto torto agli altri) Para entrar a vivir è probabilmente l’unico episodio di Peliculas para no dormir che vale davvero il prezzo del biglietto. Il titolo originale è già di suo infinitamente più evocativo rispetto alla sciatteria italiana “Affittasi”, anche se in fondo significa poco più della nostra formula immobiliare “Pronto da abitare”. Qui la faccenda che fa veramente la differenza è che il regista è Jaume Balaguerò, cioè colui che giusto l’anno dopo ha diretto quel piccolo gioiello